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Storia di un processo mai svolto

La copertura

 <<...Altrettanto certo è che gli eventi di questa fase si sono svolti tutti mentre il blindato della polizia, mossosi dall’area dell’incrocio tra viale delle medaglie d’oro e via Duccio Galimberti per inseguire i missini, percorreva molto lentamente lo stesso tratto del viale delle Medaglie dell’opposto lato, se è vero che nel momento in cui eseguiva la svolta a destra verso via Marziale la vittima era già da qualche istante a terra per terra ed automobilista di passaggio era stato costretto a battere con i pugni sulla fiancata del veicolo per richiamare l’attenzione degli occupanti. E nonostante questo, nessuno degli occupanti del blindato è stato i n grado di seguire in qualche modo gli avvenimenti, come se  l’attenzione si fosse del tutto spenta al momento di salire sul mezzo per inseguire i missini, e di fornire elementi di una qualche utilità per la ricostruzione della vicenda; uno solo di cui ha sentito il rumore degli spari e tuttavia la circostanza non è stata di alcun ausilio né per l’accertamento di origine degli d’Oro fino all’incrocio con via Marziale.............Fatto è comunque che tale gruppo (il gruppo missino che comprendeva l’omicida N.d.R.), al momento degli spari, doveva trovarsi vicinissimo al mezzo della polizia, molto probabilmente un poco più indietro rispetto ad esso ed al centro della strada o nei pressi del marciapiede spari né, tanto meno, per l’identificazione dello sparatore. E’ facile osservare che la permanenza della polizia davanti alla sezione missina con l’intento di evitare lo scontro tra le due opposte fazioni (..............................), sarebbe molto probabilmente valsa, ad esempio con la costituzione di un diaframma tra i due gruppi, a stroncare sul nascere ogni tentativo di violenza e ad evitare così la morte di Walter  Rossi . Amarissima pertanto è la conclusione della completa inutilità della presenza della polizia nel luogo degli eventi in concomitanza con la fase più grave dei medesimi.>>[1]

Le parole del G.I. Nostro , anche se prudenti sono illuminanti rispetto al ruolo della polizia presente quella sera, a nostro giudizio la funzione delle forze dell’ordine non fu “inutile” soltanto ma di scorta e copertura della aggressione fascista. Su questo nessuno di quelli che era presente il 30 ha mai avuto dubbi.

<<.....scortati involontariamente dagli uomini del mezzo blindato.....>>[2]  Involontarietà tutta da dimostrare, così come l’improvvisa cecità completa di tutti gli uomini delle forze di polizia presenti al momento degli spari.

Ne abbiamo viste tante in questi anni ma crediamo sia ancora un caso unico quello di una persona che uccide a colpi di arma da fuoco davanti a una decina di poliziotti e nessuno di questi vede niente.

<<Scattate prontamente le indagini, innanzi la sezione del MSI-DN “Balduina” sono stati identificati e condotti presso gli uffici del Commissariato di P.S. Monte Mario, 15 giovani in oggetto indicati>>[3]  

I fermi sono avvenuti un’ora e quindici dopo che Walter  era stato colpito[4].

A questa menzogna se ne aggiungono molte altre, la prima quella di far passare l’aggressione a freddo fatta dai fascisti come uno scontro tra le due parti, lo stesso giudice Nostro  smentirà questa versione.

La seconda è la distanza dal gruppo dei missini, 70 o 80 metri dichiarano alcuni agenti, anche qui saranno smentiti dai testimoni e dal giudice. Ma il giudice non descrive completamente la situazione così come si presentò agli occhi dei giovani di sinistra: il blindato scendeva lentamente a fari spenti sulla corsia sinistra di viale Medaglie d’oro, immediatamente dietro seguiva un gruppo nutrito di fascisti che, protetto da questo, lanciava sassi e bottiglie verso i compagni; sul marciapiede opposto, quello di destra guardando verso la salita, tre missini si muovevano verso i giovani di sinistra, avanzando il blindato di circa 5-6 metri.

All’altezza dell’edicola, due missini del gruppo che si proteggeva dietro il mezzo della polizia, attraversano la strada e si uniscono ai tre missini sul lato opposto, dopo qualche istante da questo gruppetto gli spari.

Subito dopo le esplosioni tutti fascisti dei due gruppi scappano verso la sede missina. Il blindato tranquillamente continua senza fretta il suo cammino e si ferma sull’incrocio tra viale Medaglie d’Oro e via Marziale, scendono gli occupanti e si scagliano contro i compagni che tentavano di soccorrere Walter .

La terza è la posizione degli uomini delle forze dell’ordine, non è vero che erano tutti all’interno del blindato, 2 o 3 agenti in divisa procedevano a piedi a fianco del blindato per tutto il tragitto fatto da quest’ultimo dalla sezione all’incrocio; questi poliziotti si trovavano praticamente al momento degli spari tra il mezzo della polizia e il gruppo missino dove si trovava l’assassino, leggermente spostati più indietro.

Riteniamo materialmente impossibile che questi non abbiano udito gli spari, non sia siano accorti di ciò che stava accadendo, non abbiano visto l’assassino, anche se nell’istante del primo colpo, per qualche improbabile coincidenza, tutti gli agenti guardavano da un’altra parte, durante le successive 2 o 3 esplosioni non è possibile che non abbiano girato lo sguardo verso l’origine dei colpi.



[1] Sentenza istruttoria di proscioglimento e ordinanza di rinvio a giudizio. G.I. Nostro  11/2/80

[2] Tribunale penale di Roma - sezione prima - Presidente Eraldo Capri  - 12 maggio1983

[3] Rapporto Giudiziario di denuncia - Questura di Roma - Ufficio politico - 1 ottobre 1977

[4] Testimonianza di Giuseppe Bianco

Continua...